Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 28 ottobre, ha approvato il disegno di legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022 – 2024. Come indicato nel comunicato stampa del Cdm, la legge di bilancio per il 2022 si muove sulle coordinate delineate dalla Nota di aggiornamento al Def, che prevedono la prosecuzione di una politica di bilancio espansiva al fine di sostenere l’economia e la società nelle fasi di uscita dalla pandemia da Covid-19 e di aumentare il tasso di crescita nel medio termine, rafforzando gli effetti degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tra le misure fiscali e quelle di sostegno alle imprese, si segnalano sinteticamente:

  • differimento della plastic tax e la sugar tax al 2023,
  • riduzione dal 22% al 10% dell’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile;
  • al fine di ridurre la pressione fiscale sui fattori produttivi, con appositi provvedimenti normativi è disposto l’utilizzo di un ammontare di risorse pari a 8.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 destinato alla riduzione:
    • dell’Irpef (imposta sui redditi delle persone fisiche) con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive, da realizzarsi attraverso sia la riduzione di una o più aliquote di cui all’articolo 11, comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917, sia una revisione organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo
    • dell’aliquota dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive).
  • proroga della detassazione ai fini IRPEF dei redditi dominicali e agrari dichiarati dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli;
  • proroga generalizzata delle detrazioni per recupero edilizio, ecobonus, sismabonus e bonus verde, con scadenze differenziate:
    •  Per quanto riguarda il Superbonus 110%, per gli interventi effettuati su edifici unifamiliari da persone fisiche, il Superbonus spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022, solo se:
      • alla data del 30 settembre 2021, risulti effettuata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA), ovvero, per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, risultino avviate le relative formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo;
      • per gli interventi eseguiti da persone fisiche con ISEE non superiore a 25.000 euro annui su unità immobiliari adibite ad abitazione principale.
        In tutti gli altri casi, il termine ultimo per concludere i lavori per beneficiare del superbonus 110% resta confermato al 30 giugno 2022.
    • Per gli interventi (compresi quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione) effettuati dai condomìni e dalle persone fisiche proprietarie uniche o in comproprietà di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura:
      • del 110% per le spese sostenute fino alla fine del 2023,
      • del 70% per le spese sostenute nel 2024
      • del 65% per le spese sostenute nell’anno 2025.
    • Per gli interventi effettuati dagli IACP (ed enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di in house providing) e dalle cooperative edilizie, il superbonus 110% potrà arrivare fino al 31 dicembre 2023, a condizione che alla data del 30 giugno 2023 siano stati già ultimati lavori per una percentuale di completamento dell’intervento complessivo pari almeno al 60%.
    • Bonus facciate confermato fino alla fine del prossimo anno ma con una riduzione dell’aliquota di detrazione, per le spese sostenute nel 2022, la detrazione sarà pari al 60% (fino al 31 dicembre 2021, rimane del 90%).
    • in vigore fino al 2024 il Bonus mobili, ma, a partire dal 1° gennaio 2022, la spesa massima ammissibile dall’attuale 16.000 euro passerà a 5.000 euro.
  • proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali «Transizione 4.0» e del credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 e in altre attività innovative.

Occorrerà ora attendere la stesura definitiva della manovra.